Il giardino verticale è tra le grandi novità in architettura anche se le sue "radici" affondano in parte di certo modernismo dei primi del 900 e la questione dell'elemento vegetale nello "spazio" dell'uomo contemporaneo è una questione aperta e sempre in evoluzione.
Vero è che oggi, come mai prima d'ora, sia possibile introdurre questo "genere" di elementi verdi all'interno di un progetto come variabile tecnico-estetico codificata con le possibilità che questo apre, che siano essi interni o all'esterno dell'edificio ( microclima, risparmio energetico, valorizzazione, rinnovo etc ).
Come è intuibile, avendo di fatto poche capacità di adattamento a posteriori, quasi tutto va risolto in ambito progettuale, riducendo al minimo le possibilità di correzione. Bisogna inoltre considerare che ogni tipologia o sistema ha le sue specificità e soluzioni tecnologiche collegate che risultano difficilmente intercambiabili.
Lo "spettro" del possibile intervento è praticamente infinito e adatto ad ogni situazione e contesto, tuttavia trovare il giusto equilibrio non è certo operazione semplice, anche per poterlo valutare in un arco temporale adeguato e non rischiare di vanificare risorse economiche.
Sono da considerare la longevità degli elementi ma anche l'integrazione con altri "naturali", la capacità di apportare un benessere complessivo e di caratterizzazione dei luoghi assolutamente unica e irripetibile.